Le apparizioni mariane dei tempi moderni

Sono state circa 900 le apparizioni della Madonna che hanno scandito i duemila anni di cristianesimo a dimostrazione della costante presenza di Maria nella storia umana.

Una immaginetta che ritrae l'apparizione di Maria ai tre pastorelli di Fatima
Una immaginetta che ritrae l’apparizione di Maria ai tre pastorelli di Fatima

Si tratta di una sequenza di manifestazioni nelle quali la Vergine si è presentata con 170 titoli diversi, il più antico dei quali risale al 163 a Cesarea quando si definì “potente interceditrice”.

Per la Chiesa soltanto una dozzina di tali eventi presentano le caratteristiche della soprannaturalità tanto da essere stati ufficialmente riconosciuti.

La prima apparizione dei tempi moderni è considerata quella del 1830 a Rue du Bac (Parigi), dalla quale ha tratto origine la famosa “Medaglia miracolosa”.

Benché non sia mai stata ufficialmente approvata, fu però tacitamente e favorevolmente accettata dall’autorità della Chiesa, tanto che i papi Gregorio XVI e Pio IX hanno usato la medaglia miracolosa e ad essa fa riferimento anche Pio XII in Le Pelerinage de Lourdes.

Promulgata il 2 luglio 1957 in occasione del centenario delle apparizioni della Vergine Maria a Lourdes.

La Francia è stata la protagonista anche delle successive quattro manifestazioni delle quali Lourdes è senza dubbio la più nota.

Nel 1917 Fatima, con il suo messaggio forte di conversione e di consacrazione, rappresenta un vero e proprio spartiacque a motivo della sua connotazione fortemente apocalittica.

In Italia la più significativa apparizione è stata quella del 1947 a Roma nella località delle Tre Fontane. In questa circostanza la Vergine ha messo in luce l’importanza dell’Eucaristia e del Papa come fari indispensabili per illuminare il cammino della fede.

LE APPARIZIONI MODERNE RICONOSCIUTE DALLA CHIESA

Le apparizioni mariane registrate nel corso della storia sono oltre 170.
Dal 1830 a oggi la Chiesa ha riconosciuto «degne di fede umana» 8 apparizioni:

1846 – La Salette (Francia, 2 veggenti, 1 apparizione)
1850 – Parigi, rue du Bac (Francia, 1 veggente, 3 apparizioni
1858 – Lourdes (Francia, 1 veggente, 18 apparizioni)
1871 – Pontain (Francia, 4 veggenti, 1 apparizione)
1917 – Fatima (Portogallo, 3 veggenti, 6 apparizioni)
1932 – Beauraing (Belgio, 5 veggenti, 33 apparizioni)
1933 – Banneux (Belgio, 1 veggente, 8 apparizioni)
1981 – Kibeho (Rwanda)

Perché appare Maria?

In base ad alcuni studi, tra i quali figurano quelli di Vittorio Messori e Rino Cammilleri che hanno ricostruito nel volume Gli occhi di Maria (Mondadori) la mappatura storica e geografica delle principali apparizioni dalla Rivoluzione Francese fino ad oggi.

È emerso che sempre la Madonna è apparsa in concomitanza con fatti terribili, quasi per aiutare e confortare i cristiani in particolari tempi difficili, ma anche per cercare di scongiurare tragedie peggiori. 

Nel volume vengono raccolte una serie impressionante di coincidenze di date.

Le apparizioni negli anni del terrore giacobino furono un fenomeno inspiegabile che colpirono lo stesso Napoleone: avvennero un 11 febbraio, lo stesso giorno in cui la Madonna apparve per la prima volta a Lourdes.

L’apparizione di Fatima, la cui ultima manifestazione avvenne il 13 ottobre con il noto prodigio del sole, è quasi contemporanea alla rivoluzione bolscevica. L’apparizione di Banneux del 1933 è in concomitanza con la presa del potere di Hitler.

'apparizione di Fatima, la cui ultima manifestazione avvenne il 13 ottobre

Infine le apparizioni di Kibeho, in Rwanda, preannunciarono uno dei più terribili genocidi della storia, avvenuti una decina di anni dopo la visione che i veggenti riferirono in seguito ad una delle apparizioni. 

Secondo lo scrittore Vittorio Messori questi fatti assumerebbero il significato di una storia parallela mariana accanto a quella che noi tutti conosciamo e studiamo sui libri di scuola, fatta di battaglie, comandanti e grandi uomini.

La storia di Maria avviene invece in penombra, ma non esita a tornare in superfice nei momenti delle svolte fondamentali della storia, intervenendo per rassicurare i credenti che è Dio stesso a guidare la storia.


Cosa sono le apparizioni mariane

Le apparizioni sono manifestazioni soprannutarali e sensibili per le quali un oggetto spirituale o corporale si rende presente ai sensi interni o esterni, è la manifestazione visibile di un essere la cui vista in quel luogo o in quel momento è inconsueta e inspiegabile secondo il corso naturale delle cose.

Si distinguono le apparizioni bibliche ed extra-bibliche. Le prime sono compiute da Dio o dagli angeli (Lc 1, 8-22; 1, 26-38; 2, 8-15; Mt 1, 20; 2, 13), le altre sono compiute da morti, risorti o no (Mt 17, 3; 27, 53; Mc 16, 9; Lc 24, 15; 24, 35).

Esse sono narrate principalmente come percepite dai sensi esterni; non mancano però le apparizioni ai sensi interni o immaginative cui si collegano i sogni in cui si rivela la volontà divina (2 Mac 15, 11; Mt 1, 20; 2, 13).

Terminata l’età apostolica cominciarono ad esserci apparizioni del Signore, della Vergine, di angeli, demoni o santi.

Tra le apparizioni di Maria (dette anche “mariofanie”) sono universalmente note quelle di Paray-le-Monial, La Salette, Lourdes e Fatima. 

Il riconoscimento ottenuto dalla Chiesa impone queste apparizioni all’attenzione e alla credenza dei fedeli non come articoli di fede ma come fatti storici la cui autenticità, considerata l’estrema prudenza della Chiesa ad ammetterli, non si può ragionevolmente dubitare.

La Salette France
La Salette France

Un punto di interesse è l’essenza corporale che si manifesta nelle apparizioni.

Relativamente a Gesù si ammette comunemente da parte dei teologi che Gesù possa lasciare il cielo per rendersi visibile in terra nella realtà del suo corpo.

Per le apparizioni della Vergine, invece, il fatto che la Madonna appaia con sembianze sempre diverse sembra confermare che non sia il suo vero corpo che si manifesti, ma solo una forma sensibile che lo rappresenta.

Non è facile descrivere come la Madonna si manifesta durante le apparizioni, anche perché gli stessi veggenti non sono mai riusciti a darne un resoconto preciso e hanno soltanto affermato che si presenta come una donna bellissima, vestita ogni volta in modo diverso, il cui carattere sempre riconoscibile è il taglio degli occhi che rimane sempre il medesimo.

Le apparizioni sono continuate nella Chiesa fino ai nostri giorni, con modalità molto diverse.

Per quanto riguarda la Vergine, sono citate numerose sue manifestazioni nell’antichità:

“a Gregorio taumaturgo, a Teofilo, a San Giovanni Damasceno, nell’VIII secolo, a cui la Vergine avrebbe restituito miracolosamente la mano dall’emiro di Damasco.”


La differenza tra apparizioni e locuzioni interiori

Apparizioni e locuzioni interiori sono fenomeni totalmente diversi che non vanno confusi tra loro. 

L’apparizione avviene quando una persona, mediante una grazia speciale, va in estasi e vede la Madonna o Gesù come realtà percepite fuori di sé.

L’estasi ha una fenomenologia ben precisa, che ad esempio a Medjugorje è stata studiata in modo approfondito anche da un punto di vista scientifico.

Le apparizioni vennero studiate per la prima volta a Beauraing, quando i cinque bambini, durante l’apparizione, cadevano contemporaneamente in ginocchio nel momento dell’estasi. 

Nelle apparizioni di Lourdes si è potuto verificare che Santa Bernadette perdeva il contatto con la realtà perché in una occasione, avendo in mano una candela che arrivò a bruciarle il dito, non se ne accorse.

A Medjugorje il fenomeno della apparizione è più complesso perché durante l’apparizione al veggente, oltre al fatto che cadono in ginocchio e perdono la sensibilità col mondo esterno, scompare completamente la voce.

Gli esami effettuati tramite encefalogramma escludono inoltre ogni forma di allucinazione o altra patologia conosciuta.

L’apparizione è dunque un fenomeno verificabile anche da parte dei presenti, che la Chiesa ha sempre preso in considerazione come strumento di un messaggio divino rivolto alla Chiesa stessa, anche prima che gli studi scientifici ne analizzassero la fenomenologia:

“proprio per questo motivo la Chiesa è giunta alla approvazione di molte apparizioni o ne ha permesso il culto”.

Le locuzioni interiori, al contrario, non sono mai state prese in esame perché non avviene l’estasi, non c’è un rapporto col mondo esterno, ma la persona coinvolta in questi fenomeni ritiene di avere dei messaggi interiori che poi esprime. 

La Chiesa non ha mai preso in esame l’origine divina delle locuzioni interiori perché ritiene che questi presunti messaggi debbano essere attribuiti alla esclusiva responsabilità individuale del soggetto. 

La Chiesa non ha dunque mai proclamato di origine soprannaturale il frutto di una locuzione interiore.

Ad esempio Santa Caterina da Siena sosteneva che il Diario della divina provvidenza da lei scritto fosse dettato direttamente dal Padre Eterno.

La Chiesa non ha mai stato riconosciuto tale libro come ispirato, bensì – dopo aver accertato che i contenuti fossero conformi alla fede – ne ha attribuito la diretta responsabilità a Santa Caterina proclamandola dottore della Chiesa in quanto autrice del libro.

La Chiesa dunque non si è mai preoccupata dell’origine soprannaturale delle locuzioni interiori dal momento che le attribuisce sempre alla diretta responsabilità del soggetto, mentre per le apparizioni avviene diversamente:

“Quando la Chiesa ha approvato l’apparizione di Lourdes, la frase “Io sono l’Immacolata Concezione” non è stata attribuita a Bernadette ma alla Madonna stessa.


Il fenomeno dell’estasi

Le manifestazioni di Medjugorje, pur non essendo ancora approvate dalla Chiesa perché tutt’ora in corso, sono state le apparizioni le più studiate della storia. 

Tra gli aspetti più significativi delle apparizioni c’è senza dubbio il fenomeno dell’estasi, che è visibile anche ai presenti. Ma come si presenta l’estasi, e come può essere descritto da un punto di vista medico?

Nel Dossier scientifico su Medjugorje curato dai dottori L. Frigerio, G. Mattalia e L. Bianchi e reso pubblico da questo sito si dà la seguente descrizione:

«I movimenti di attenzione del globo oculare dei ragazzi cessano simultaneamente all’inizio dell’estasi e riprendono immediatamente alla fine. 

Durante il fenomeno estatico gli sguardi convergono e c’è come un faccia a faccia tra i veggenti e la persona che è oggetto delle loro visioni. 

Questi giovani hanno sempre un comportamento non patologico e ogni sera alle ore 17.45 essi cadono in uno “stato di preghiera” e di comunicazione interpersonale.

Essi non sono degli emarginati, sognatori, stanchi della vita, angosciati: sono liberi e felici, ben inseriti nel proprio paese e nel mondo moderno.

A Medjugorje le estasi non sono patologiche e non c’è imbroglio. Nessuna denominazione scientifica pare adatta a designare questi fenomeni.

Si potrebbero definire come uno stato di preghiera intensa, separata dal mondo esterno, uno stato di contemplazione e di comunicazione coerente e sana, con una persona distinta che essi solo vedono, odono e possono toccare».

Perché si verifica l’estasi? 

A questo quesito risponde il teologo e mariologo René Laurentin in uno dei suoi volumi su Medjugorje.

Ecco cosa scrive: «Il fatto è che la Vergine non appartiene al nostro cosmo. Il suo corpo glorioso, che il dogma dice risuscitato, non ha più le nostre caratteristiche spazio-temporali.

Non è più nella nostra durata. Essa esiste in Dio e nella durata di Dio: una durata non più successiva ma simultanea, non più progressiva e temporale, ma eterna.

La sua distanza non si misura più in base allo spazio e al tempo; e la “distanza” tra il tempo e l’eternità di Dio è più radicale di qualsiasi distanza spaziale. 

Perché un essere assunto da Dio, per farlo partecipare alla sua vita, si possa manifestare nelle vicissitudini della nostra storia, la comunicazione richiede modalità diverse da quelle del nostro mondo, e questo richiede l’estasi (la sospensione dei sensi) da parte del soggetto recettore». (René Laurentin, La Vergine appare a Medjugorje?, Queriniana, 1984)


La retta interpretazione delle apparizioni

Le apparizioni, benché possono rappresentare un evidente argomento apologetico e supportare la fede, possono però presentare alcuni rischi, se non correttamente intese.

Il rischio si verifica quando si considerano queste manifestazioni come fenomeno personale slegato dalla vita ecclesiale e quando si finisce per cadere ad una spasmodica ricerca del soprannaturale e del miracolismo.

Vi è però oggi anche il rischio opposto, ossia quello di negare aprioristicamente l’esistenza di manifestazioni soprannaturali e di irriderne il messaggio. 

La fede come sappiamo è certamente un dono di Dio e dunque non dipende dai miracoli, ma il Concilio Vaticano I afferma anche che i miracoli e le profezie costituiscono importanti segni di credibilità della fede. 

Per dirlo in altri termini, miracoli e profezie non producono la fede ma rafforzano la fede di chi già la possiede (perché anche gli stessi miracoli e profezie necessitano di essere creduti).

Così infatti si esprime il documento conciliare appena citato:

“perché l’ossequio della nostra fede fosse conforme alla ragione, Iddio volle che agli interiori aiuti dello Spirito santo si aggiungessero anche gli argomenti esterni della sua rivelazione: fatti divini, cioè; e in primo luogo i miracoli e le profezie, che manifestando in modo chiarissimo l’onnipotenza di Dio e la sua scienza infinita, sono argomenti certissimi della divina rivelazione, adatti ad ogni intelligenza”.

A. G.

L’INSEGNAMENTO DI SAN GIOVANNI DELLA CROCE
SUL DISCERNIMENTO DELLE RIVELAZIONI PRIVATE

Secondo l’insegnamento di San Giovanni della Croce nella sua opera di ascetica “Salita del monte Carmelo” Satana è in grado di falsificare quasi tutte le manifestazioni soprannaturali.

Soltanto la fede è certa è sicura, le rivelazioni e tutti gli altri fenomeni soprannaturali non sono da disprezzarsi ma non hanno mai lo stesso valore della fede e assai frequentemente in essi si può infiltrare il demonio.

San Giovanni inoltre mette in guardia dalla gola spirituale di quelle persone che cercano di sapere tramite segni straordinari cosa piace o non piace a Dio, o quello che si deve o non si deve fare, nella speranza che Dio venga incontro alle proprie richieste.

Questo modo di procedere non piace a Dio, che invece predilige parlare all’anima attraverso la preghiera.

Molte sono le persone che restano così ingannate da visioni e locuzioni ritenendole provenienti da Dio ma che invece provengono dal demonio.

Come scrive il grande Santo: 

«il Signore permette al demonio di accecare ed ingannare molte anime, perché esse lo meritano a causa dei loro peccati e della loro presunzione.

Il maligno lo può e ottiene il suo effetto perché esse lo ritengono per spirito buono e quantunque si sia fatto molto per persuaderle del contrario, non si riuscirà a disingannarle perché, per permissione divina, sono ormai imbevute dello spirito di intendere a rovescio» (cap. 21 §12).

Chi ha questo tipo di fenomeni dovrebbe piuttosto distaccarsene che desiderarli, perché essi non uniscono a Dio come invece uniscono le virtù della fede, della speranza e della carità.